perduti nei cortili tra i gatti e le cipolle
aspettano i figli da Milano
sui luccicanti fuoristrada.
Li accarezzano appena
come animali selvatici
mentre parlano di aziende e personale
coi cellulari appesi alle cinture
li capiscono a stento e li osservano
dietro gli occhiali consumati
come dietro l'oblò di un bastimento.
Se ne vanno all'alba coi fichi e l'insalata
e i nipoti che dormono agli abbracci.
Muoiono i vecchi senza far rumore
riversi nei cortili tra i gatti e le cipolle
muoiono soli nei cimiteri di campagna
dove l'erba tra la ghiaia è così alta
da tagliarla per i conigli.
Qui nessuno aspetta
ma un giorno arriveranno a piedi nudi
arriveranno i figli.
FRANCESCO PUPPO
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